E così un altro dei protagonisti della politica italiana degli ultimi decenni se ne va. Dopo il finanziatore di escort (e non parlo di auto), tocca al leader del celodurismo. E sinceramente non posso fingere che le dimissioni di Bossi mi lascino indifferente: sono una dura e pura donna del sud, fiera di avere sangue terrone nelle vene e molte esternazioni del capo di quella banda di razzisti e ipocriti, oltre che super-ignoranti leghisti, mi offendevano in quanto tale. Anzi, spesso mi sentivo offesa come essere umano dotato di encefalo pensante, a prescindere dalla mia nascita a sud del Rubicone.
Bossi se ne va ed io ne sono felice, felicissima. E sono ancor più felice per il motivo per cui questo aizza-popolo se ne va, infangato da quella corruzione che tanto ha biasimato negli altri. Ora, non mi piacciono i processi mediatici e tutti sono presunti innocenti fino a prova (e processo) contrario, ma c'è del marcio non in Danimarca come poetava quello, ma nella bella pianura padana.
E poi c'è una cosa che mi sta sullo stomaco da decenni: Verdi era un acceso sostenitore dell'unità italiana, razza di caproni ignoranti!
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