mercoledì 18 settembre 2013 1 commenti

A volte mi chiedo il perché...

Ieri sera mi è capitata una cosa per la prima volta. Un'esperienza mai provata prima, così particolare da spingermi a scriverci un post su questo blog semi-abbandonato.
No, se state pensando a nuove posizioni erotiche e/o a visioni di Padre Pio, siete fuori strada. Ho visto un film.
Tutto qui? Beh, non è che ieri sera ho visto per la prima volta un film, anzi, sono una tale appassionata di cinema che ne ho visti a bizzeffe e di vario tipo e genere. Ho visto film meravigliosi, capolavori indiscussi, o anche discussi); ho visto film difficili da interpretare e criptici, ma anche banali e semplicistici. Ho persino visto dei cinepanettoni (non molti, lo confesso, perché alle poche cellule neuronali che mi son rimaste ci tengo). E film brutti. A vagonate: film orrendi per cui ho rimpianto ogni inquadratura che ha offeso i miei occhi e la mia intelligenza; film così scadenti e con regie così insulse da far sembrare Ed Wood un Kubrick. Ma quello che ho visto ieri sera davvero non mi era mai capitato.
Ieri sera ho visto un film inutile. 
Ieri sera ho visto Psycho di Gus Van Sant e ancora non mi raccapezzo del perché lo abbia guardato fino in fondo. Mi pare di aver sprecato minuti della mia vita più che se avessi assistito alla visione di un film orrendo. 
I film orrendi, per quanto brutti, lasciano comunque qualcosa: il ribrezzo per lo più; qualche risatina ironica e molti commenti sarcastici. E soprattutto ti lasciano forte il desiderio di non ricascarci più (ma tanto lo sai che ci ricadrai, per sfortuna o sadismo, ma un altra ciofeca sai che ti ricapiterà, ah se ti ricapita...). 
Ma un film inutile non ti lascia assolutamente nulla. Nemmeno la perplessità, lì per lì. Insomma, Psycho è la copia spicciata, o quasi, del capolavoro di Hitchcock. Ed io mi chiedo ma perché? Che senso ha? Un remake posso capirlo, anzi arrivo pure ad ammirare il coraggio che ci vuole a voler rifare non un semplice film, ma un vero prodigio d'arte cinematografica come Psyco. Ma rigirarlo scena per scena, inquadratura per inquadratura potrà esser stato pure un esercizio di stile per il regista, ma per me che l'ho subito rimane incomprensibile.
Il risultato non è un film brutto, sarebbe già qualcosa, ma un film totalmente, indiscutibilmente e irrimediabilmente inutile.